Quando guardiamo all’esperienza di vita di Don Bosco ci rendiamo conto che la speranza è una pianta con radici profonde, che partono da lontano; radici che si irrobustiscono attraverso stagioni difficili e percorsi che richiedono molto sacrificio.

È così fin dai primi anni di Giovanni ai Becchi, orfano di padre, con mamma Margherita che deve affrontare tempi di carestia e le fatiche della convivenza domestica. Quando aveva la speranza, molto umana, che potesse esserci per lui un futuro, che sognava di realizzare contando sull’aiuto e sulla protezione di don Calosso, la morte del vecchio parroco colpì quella speranza. La realtà familiare e lo sguardo attento e acuto di una madre che cerca il meglio per il figlio – anche se il cuore della madre soffre – conduce così Giovanni a diventare migrante già a dodici anni.

Ma proprio in quelle circostanze la parola e ancor più l’esempio di sua madre aprono lo sguardo di Giovanni a un orizzonte più grande, e lo rendono capace di guardare in alto e di vedere lontano. (Dalla Strenna 2021)